In breve
In Cina si sta svolgendo un intenso dibattito interno sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale, con fazioni che spingono per un'accelerazione e altre che chiedono maggiore cautela di fronte ai potenziali rischi.
L'arena globale dell'IA: una competizione ad alto rischio
Il mondo è attualmente immerso in una corsa globale per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA), una tecnologia che promette di rivoluzionare moltissimi settori.
Questa corsa è accompagnata da un profondo dibattito: da una parte, ci sono gli "accelerazionisti", che vedono l'IA come una via per il progresso e la competitività e vorrebbero accelerarne il progresso; dall'altra, i “catastrofisti” ("doomers" in inglese), che avvertono dei pericoli potenziali, fino a considerare l'IA una minaccia per l'umanità se non viene adeguatamente regolamentata.
In Occidente si tende spesso a vedere la Cina come un paese con pochi scrupoli, per cui ci si potrebbe aspettare che nello stato guidato da Xi Jinping la corsa all’IA sia fra le più veloci. Ma è davvero così?
La situazione in Cina: tra accelerazione e cautela
Il dibattito
In Cina, questo dibattito ha assunto una rilevanza crescente, con importanti figure sia del mondo accademico che governativo che iniziano a esprimere preoccupazioni per i rischi dell'IA. Storicamente, la regolamentazione cinese si è concentrata solo su come prevenire l'uso improprio delle tecnologie IA in contesti politicamente sensibili, come le possibili critiche al partito socialista. Di recente, però, c'è stata una svolta verso una maggiore consapevolezza dei rischi associati allo sviluppo incontrollato dell'IA.
Da una parte, alcuni esperti cinesi, come Zhu Songchun, paragonano l'importanza dello sviluppo dell'IA ai progetti strategici dell'era di Mao, sottolineando la necessità di mantenere un vantaggio competitivo globale. Il ministro Yin Hejun ha enfatizzato come lo sviluppo tecnologico sia fondamentale per la sicurezza nazionale.
D'altro canto, figure di spicco come Andrew Chi-Chih Yao, unico cinese vincitore del premio Turing per l’informatica, avvertono che l'IA potrebbe rappresentare un rischio maggiore delle armi nucleari o biologiche. Altri esperti, come Zhang Ya-Qin e Xue Lan, condividono queste preoccupazioni, temendo che l'IA possa un giorno minacciare l'esistenza stessa dell'umanità.
La risposta istituzionale
In marzo, un panel internazionale di esperti a Pechino ha proposto linee guida per "spegnere" modelli di IA che mostrano comportamenti potenzialmente pericolosi. Inoltre, sono stati avviati programmi di finanziamento per ricerche sull'allineamento dell'IA con i valori umani.
La discussione sullo sviluppo dell’IA ha portato a un conflitto tra diversi organi regolatori cinesi. Mentre il ministero dell'industria ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza, altri enti governativi sembrano favorire uno sviluppo più rapido. Questa divergenza di opinioni ha portato a un ritardo nell'implementazione di una legge nazionale sull'IA.
Il presidente Xi Jinping sembra prestare crescente attenzione alle preoccupazioni sulla sicurezza dell'IA. In luglio, durante una riunione del comitato centrale del partito, ha incluso i rischi dell'IA tra le principali preoccupazioni nazionali, accanto a minacce come i pericoli biologici e i disastri naturali. Questo potrebbe segnalare un possibile cambio di direzione verso una regolamentazione più stringente. Xi ha inoltre espresso il desiderio di rafforzare la governance dell'IA nel quadro delle Nazioni Unite, suggerendo una possibile apertura alla collaborazione internazionale su questo tema cruciale.
Prospettive future: un equilibrio delicato
Il dibattito in Cina riflette una questione più ampia che il mondo sta iniziando ad affrontare: come bilanciare l'enorme potenziale dell'IA con i suoi rischi altrettanto grandi? Le decisioni prese da paesi leader come la Cina potrebbero influenzare significativamente lo sviluppo e la regolamentazione dell'IA in tutto il mondo. Tuttavia, come indicano le discussioni interne, la strada è ancora lunga e complessa.