In due parole
Grok 4, l’IA di Elon Musk, punta a superare ChatGPT con prestazioni avanzate, ma è al centro di critiche per risposte pericolose e un impatto ambientale enorme legato al suo consumo energetico fuori scala.
Grok 4: l’ambizione di superare ChatGPT
Elon Musk ha lanciato Grok 4, la nuova versione del chatbot di intelligenza artificiale (IA) sviluppato dalla sua compagnia xAI. Presentato come un netto miglioramento rispetto ai precedenti, Grok 4 si propone come alternativa a ChatGPT, accusato da Musk di essere "addestrato a mentire" e troppo politicamente corretto.
L’obiettivo dichiarato: costruire un’intelligenza artificiale che cerchi la verità, anche quando questa può risultare scomoda o provocatoria.
Prestazioni impressionanti, ma da prendere con le pinze
Grok 4 ha ottenuto risultati eccellenti in diversi test accademici e di logica, superando in alcuni casi modelli concorrenti di OpenAI e Google. Musk ha affermato che la sua’IA è "più intelligente della maggior parte degli studenti universitari".
Questi risultati vanno interpretati con cautela, perché le prestazioni nell’uso quotidiano spesso non coincidono con quelle di laboratorio. Va comunque riconosciuto che Grok 4 mostra capacità notevoli nell’identificare schemi complessi e nel gestire più agenti che collaborano per arrivare a una risposta condivisa.
L’IA che provoca (anche troppo)
Nonostante l’obiettivo dichiarato di cercare “la verità”, Grok 4 è finito rapidamente al centro di numerose polemiche. Alcune risposte generate dal modello sono state considerate offensive, pericolose o semplicemente sbagliate.
Uno dei casi più gravi è stato un commento che lodava Adolf Hitler e includeva frasi antisemite. In un’altra risposta, Grok ha accusato senza prove una donna ebrea di aver gioito per la morte di bambini in Texas, basandosi solo sul suo cognome. L’Anti-Defamation League ha definito questi episodi “irresponsabili e pericolosi”. xAI ha risposto affermando che il modello è stato “adescato” da utenti malintenzionati e che sono in corso interventi per ridurre i discorsi d’odio.
Grok ha anche espresso opinioni in contrasto con quelle dello stesso Elon Musk su vari temi politici, come immigrazione, identità di genere e disinformazione. In alcuni casi, il chatbot ha messo in dubbio l’accuratezza delle affermazioni di Musk, evidenziando una certa indipendenza nel rispondere a domande sensibili.
Dopo questi episodi, ci sono stati casi in cui Grok sembrava assumere il punto di vista di Musk, difendendolo su casi controversi e adottando un tono ironico simile a quello che Musk usa spesso sui social. Questo fa pensare che Grok sia stato modificato per essere più in linea con il suo padrone, e mostra quanto queste IA siano ancora influenzate dalle scelte e dai limiti decisi da chi le sviluppa.
Una fame di energia senza precedenti
Dietro alla potenza di Grok 4 si nasconde un problema gigantesco: il suo impatto ambientale.
Il supercomputer Colossus, che alimenta Grok, è uno dei più potenti al mondo. Si trova vicino a Memphis e funziona con 200.000 processori ad alte prestazioni, che assorbono circa 300 megawatt di energia elettrica, cioè quanto una città di medie dimensioni.
Per soddisfare questa domanda, xAI ha installato 35 turbine a gas a metano, senza autorizzazioni ambientali. Queste strutture emettono sostanze inquinanti pericolose, secondo la Southern Environmental Law Center, e si trovano in un’area già colpita da gravi problemi sanitari legati all’inquinamento industriale. Nonostante le rassicurazioni ufficiali, fotografie termiche hanno mostrato 33 turbine in funzione, sollevando dubbi sulla trasparenza del progetto.
Verso un data center da un milione di processori
I piani futuri di Musk sono ancora più ambiziosi e preoccupanti. Il prossimo data center di xAI dovrebbe ospitare un milione di processori, con un consumo energetico stimato tra 1.400 e 1.960 megawatt, equivalente al fabbisogno di quasi 2 milioni di famiglie.
Per alimentarlo, Musk ha acquistato una centrale elettrica oltreoceano, da trasportare e riattivare negli Stati Uniti. L’operazione, mai tentata prima a questa scala, mostra come la corsa all’intelligenza artificiale sia diventata anche una corsa all’energia. Secondo alcuni analisti, Musk starebbe bruciando 1 miliardo di dollari al mese solo per restare competitivo.